A Buon Diritto ONLUS - Via Trebbia 3, 00198 Roma
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A Buon Diritto da vent'anni lavora per la tutela dei diritti fondamentali e si batte contro le violazioni delle libertà personali portando assistenza qualificata a coloro che sono privati della libertà, nelle carceri e in altri luoghi di detenzione, a chi cerca di integrarsi nel nostro paese, a chi è vittima di discriminazioni o razzismo, a chi ha subito abusi o torture. A Roma attraverso il nostro sportello legale offriamo assistenza gratuita a cittadini stranieri, richiedenti asilo e rifugiati. Grazie alla nostra attività di ricerca e alla nostra esperienza sul campo scriviamo diversi rapporti e promuoviamo e sosteniamo varie campagne a livello nazionale ed europeo. Dal 2001 A Buon Diritto porta avanti alcune battaglie in cui crede fermamente, dalla regolarizzazione dei lavoratori stranieri all'abolizione della pratica della contenzione in psichiatria all'introduzione dei codici identificativi per le forze dell'ordine.
Dal 2011 A Buon Diritto offre gratuitamente consulenza e orientamento legale a cittadini stranieri, rifugiati e richiedenti asilo con l’aiuto di avvocati esperti in diritto dell’immigrazione.
Negli ultimi anni gli operatori di A Buon Diritto si sono recati presso occupazioni e presidi informali sul territorio romano, per prestare una prima assistenza socio – legale a persone in condizioni di forte vulnerabilità e favorire una loro emersione dall’emarginazione.
Assieme ad altre associazioni, A Buon Diritto fa parte della Rete di supporto legale ai migranti in transito, per l’assistenza ai migranti presenti nel presidio gestito da Baobab Experience, nei pressi della stazione Tiburtina.
Da ottobre 2017, gli operatori dell’associazione sono intervenuti nell’occupazione di via di Vannina, 78, fino allo sgombero avvenuto a marzo 2018, per supportare gli abitanti nella risoluzione dei problemi relativi alla regolarità del soggiorno. A Buon Diritto ha offerto questo servizio anche agli abitanti dell’occupazione di via Tiburtina, 1040 (Ex Fabbrica della penicillina), fino allo sgombero avvenuto nel dicembre 2018.
Negli ultimi mesi del 2018 A Buon Diritto ha aderito al progetto Terra Giusta, in partnership con Medici per i diritti umani (MEDU), ASP Reggio Calabria, Associazione Cambalache e Osservatorio internazionale per la salute, che prevede assistenza e orientamento legale e socio sanitario ai lavoratori migranti impegnati nel settore agricolo presenti nella provincia di Reggio Calabria, nella piana di Gioia Tauro e San Ferdinando. Tra i principali obiettivi del progetto vi sono il potenziamento degli strumenti di inclusione sociale, la risoluzione dei problemi inerenti la regolarità del soggiorno e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul tema dello sfruttamento lavorativo dei braccianti.A fine 2018 A Buon Diritto ha iniziato a lavorare ai progetti Crossing e Carry On, finanziati dalla Regione Lazio nell'ambito del POR FSE 2014-2020 e rivolti ai migranti presenti nella regione Lazio. Una rete di associazioni composta da A Buon Diritto, Associazione K_Alma, Baobab experience, Consiglio italiano per i rifugiati, Diritti in movimento, Medici per i diritti umani, Asinitas e Speha Fresia, collabora con un approccio multidisciplinare finalizzato a un'efficace percorso di integrazione e valorizzazione delle competenze. Tra le attività previste vi sono: sportello di assistenza e orientamento legale, orientamento e presa in carico socio sanitaria, scuola di lingua italiana, inglese e informatica, laboratorio di falegnameria sociale, orientamento al lavoro, validazione delle competenze e corso di formazione per la qualifica di mediatore culturale.
In occasione del ventennale di A Buon Diritto abbiamo deciso di ripercorrere e condividere con voi le tappe principali del nostro percorso.
All'inizio della nostra storia A Buon Diritto era una "Associazione per le libertà".
Ci occupavamo della tutela di tre libertà fondamentali: quella personale, come tutela dell'individuo all'interno degli istituti di pena; quella terapeutica, come espressione della sovranità dell'individuo sul proprio corpo; quella religiosa, come diritto di professare la propria confessione religiosa.
Abbiamo lavorato sul tema della convivenza tra religioni e culture diverse e contro antisemitismo e islamofobia, ci siamo battuti per la libertà di scelta e coscienza e, in assenza di una normativa sul Testamento biologico e per sollecitarne l’approvazione, abbiamo fornito a chi interessato una Biocard da compilare e consegnare a un notaio. Abbiamo portato avanti una battaglia per la legalizzazione della cannabis e per la possibilità per i pazienti di fare uso di cannabis terapeutica. Siamo entrati in numerosi istituti di pena, dalle carceri ai centri di identificazione ed espulsione per cittadini stranieri agli ex ospedali psichiatrici giudiziari, occupandoci di affollamento carcerario, suicidi in carcere, madri detenute, contenzione meccanica.
Qui e qui un archivio dei nostri lavori e scritti in materia di libertà civili e personali.
Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, Riccardo Magherini, Giuseppe Uva, Aldo Bianzino, Andrea Soldi, Massimo Casalnuovo, Francesco Mastrogiovanni, Michele Ferrulli, Dino Budroni. E ancora, Manuel Eliantonio, Davide Bifolco, Marcello Lonzi, Giovanni Lorusso, Filippo Narducci, Carmelo Castro, Eyasu Habteab, Giuseppe Casu, Katiuscia Favero, Riccardo Rassman. Sono solo alcune delle persone morte sotto la custodia dello Stato, in seguito a un uso eccessivo della forza e in conseguenza di un abuso di potere.
Per oltre dieci anni A Buon Diritto si è occupata di dare voce a queste storie. La nostra azione ha riguardato il supporto alle famiglie delle vittime attraverso la mediazione con le istituzioni e i mezzi di informazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, l’organizzazione di dibattiti ed eventi, la redazione di articoli e saggi.
Abbiamo voluto tenere alta l’attenzione su questo tema perché crediamo che un cittadino posto sotto la custodia dello Stato debba rappresentare per lo Stato il bene più prezioso. E che quando lo Stato, i suoi uomini, i suoi apparati si rivelano incapaci di tutelare l'integrità e l'incolumità di quel cittadino e si rendono colpevoli di aver collaborato alla sua morte, l'intero Stato di diritto entra in crisi.
Riteniamo che ci sia da fare ancora tanta strada, anche se dopo molti anni qualcosa sta cambiando grazie soprattutto alla tenacia delle famiglie delle vittime. Tante di loro non hanno però ancora ottenuto verità e giustizia. Non possiamo lasciarle sole, perché stanno combattendo una battaglia che riguarda anche tutte e tutti noi.
L'interesse di A Buon Diritto in materia di migrazioni, cittadinanza e asilo deriva da lontano. Dalla rubrica "Italia-razzismo" ospitata anni fa dal quotidiano l’Unità, un osservatorio sui fatti dell’immigrazione e sui complessi effetti che ne derivano per la società italiana, alle battaglie per il riconoscimento della cittadinanza ai ragazzi e alle ragazze nati e cresciuti in Italia, dal primo sportello legale in una struttura di transito per cittadini afghani a Roma al lavoro di assistenza e orientamento socio-legale negli insediamenti informali, dall'attività di monitoraggio dei Cpt, dei Cie, degli hotspot e dei Cpr alla proposta di chiuderli e di cambiare una volta per tutte le politiche migratorie del nostro paese. Dal sostegno alle ong che salvano vite in mare all'attività di assistenza legale alle persone che chiedono protezione internazionale.
Il nostro lavoro continua, per far valere il diritto di ciascun essere umano a cercare e trovare un futuro migliore.
Dal 2013 al 2018 il nostro presidente e fondatore, Luigi Manconi, è stato a capo della Commissione diritti umani del Senato. E come A Buon Diritto abbiamo potuto affiancarlo e lavorare insieme da un osservatorio unico e speciale.
In quei cinque anni l'impegno della Commissione nella lotta per i diritti ha riguardato tanti ambiti. Dalle visite ai centri di detenzione per migranti e agli hotspot, alle discussioni e audizioni con i Ministri competenti, alle missioni nei luoghi di transito e di frontiera come Lampedusa, Bolzano, Ventimiglia.
La Commissione si è impegnata a favore delle minoranze e delle categorie discriminate. Si è occupata dei detenuti in regime di 41 bis e delle detenute madri. È intervenuta a tutela di quanti hanno subito abusi di potere e da parte delle forze dell'ordine. Ha lavorato per l'introduzione del reato di tortura nel nostro ordinamento.
Un impegno che è stato portato avanti anche con la redazione di studi e rapporti e di risoluzioni che indicassero ai decisori politici gli interventi istituzionali auspicabili, e con la condivisione di emendamenti a leggi in discussione.
Un'occasione unica per toccare con mano, vedere, monitorare, testimoniare, intervenire. Un bagaglio immenso, che continuiamo a portarci dietro ogni giorno.
Qui un report dell'attività della Commissione diritti umani dal 2013 al 2018.
Nel 2012 A Buon Diritto ha pubblicato il pre-rapporto sullo stato dei diritti in Italia dal titolo “Lampedusa non è un’isola”, dedicato ai diritti dei migranti, dei profughi e dei richiedenti asilo.
Nel biennio 2012-2013 un consistente lavoro di ricerca ha permesso di redigere il seguito di questo pre-rapporto, ovvero il primo Rapporto sullo stato dei diritti in Italia, pubblicato nel 2014 da Ediesse. La ricerca valuta e misura il riconoscimento e l’attuazione dei diritti della persona e delle libertà fondamentali nel nostro paese.
Tra i temi trattati, disabilità, omosessualità e diritti, pluralismo religioso, minoranze, migrazioni e integrazione, giustizia e garanzie, libertà d'espressione e di informazione, dati sensibili, tutela dei minori, istruzione e mobilità sociale, libertà femminile e autodeterminazione, diritto alla salute e libertà terapeutica, garanzie del lavoro e del reddito, protezione dell’ambiente.
Nel dicembre 2016 è uscita la prima versione online del Rapporto e nel 2020 il nuovo portale è stato completamente ristrutturato: https://www.rapportodiritti.it/
A fine giugno 2021 usciranno gli aggiornamenti di quest'ultimo anno di ricerca, incentrati soprattutto sulla pandemia e su come questa abbia influito sui diritti individuali e collettivi.
In questi vent'anni A Buon Diritto si è dedicata anche alla scrittura di alcuni libri sui temi di cui ci siamo occupati di più, e a ha patrocinato eventi e film.
Tra questi, i libri:
- Quando hanno aperto la cella, di Luigi Manconi e Valentina Calderone
- Accogliamoli tutti, di Luigi Manconi e Valentina Brinis
- Abolire il carcere, di Luigi Manconi e Valentina Calderone
E i documentari:
- Terra di Transito, di Paolo Martino e A Buon Diritto
- 87 ore, di Costanza Quatriglio
Negli ultimi anni A Buon Diritto ha promosso e sostenuto numerose campagne a livello locale, nazionale ed europeo, su temi come cittadinanza, lavoro e integrazione, antiproibizionismo, politiche europee in materia di immigrazione, tortura e contenzione meccanica in psichiatria.
Un milione di firme in 12 mesi in almeno 7 paesi membri. Welcoming Europe è un’ iniziativa dei cittadini europei (ICE), un importante strumento di democrazia partecipativa all'interno dell'Unione europea con cui si invita la Commissione europea a presentare un atto legislativo in materie di competenza Ue. L’obiettivo è combattere contro la criminalizzazione della solidarietà, creare passaggi sicuri per i migranti e proteggere le vittime di abusi e sfruttamento. La campagna italiana si è conclusa con un grande successo italiano lo scorso 20 febbraio, e nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati sono stati presentati i risultati - oltre 65.000 firme raccolte in Italia - ed è stato fatto un bilancio dell’iniziativa.
Vai al sito del progetto Welcoming Europe
Il 27 ottobre 2017 si è chiusa con un grande successo la raccolta di firme della campagna “Ero straniero – L’umanità che fa bene”. Oltre 90.000 le firme raccolte in sei mesi e consegnate alla Camera dei deputati, a sostegno della legge di iniziativa popolare per cambiare politiche sull’immigrazione e superare la Bossi-Fini.
A Buon Diritto sostiene “…e tu Slegalo subito”, la campagna nazionale per l’abolizione della contenzione meccanica in psichiatria promossa dal Forum Salute Mentale. La campagna mira a informare e sensibilizzare su cosa può accadere al cittadino in un momento di particolare fragilità, sostenere quanti, tra cittadini ed operatori, vogliano denunciare ed opporsi a questa pratica e soprattutto a promuovere, insieme alle istituzioni, prima tra tutte il Ministero della Salute, un’indagine conoscitiva sull’uso della contenzione nel nostro paese.
A Buon Diritto ha prodotto anche quest'anno una serie di rapporti sui temi di cui si occupa. Ne riportiamo qui alcuni di particolare impatto.
Il Vademecum "Passo dopo passo. Per la regolarità del soggiorno di rom e sinti" è una sorta di “guida” di facile consultazione rivolta soprattutto agli operatori dei municipi che si relazionano con la popolazione rom e sinta.
Questo rapporto vuole essere una piccola lente di ingrandimento sulle politiche migratorie europee degli ultimi tre anni. Il report analizza nel dettaglio il programma di relocation o ricollocazione, attivo tra il 2015 e il 2017, indagando in particolar modo la sua applicazione in Italia. Il presente lavoro è frutto di un anno di consulenza legale e monitoraggio da parte di A Buon Diritto, attraverso gli sportelli legali dell’associazione a Roma. “Should I stay or shoul I go?” è il racconto di un esperimento che non ha raggiunto i risultati sperati, ma ha fornito numerosi spunti di riflessione sulla validità delle politiche comunitarie e italiane, cui guardare per affrontare il presente e il futuro.
Con questo documento, contenente una serie di raccomandazioni per ognuna delle tematiche affrontate inerenti i Diritti Umani, abbiamo cercato di fare una valutazione collettiva e di dettaglio su quanto è stato realizzato e quanto ancora, invece, rimane da fare. Si tratta, quindi, di un vero e proprio memorandum della passata legislatura e per il futuro che crediamo possa di nuovo rappresentare un riferimento per l’azione del nuovo Parlamento e, soprattutto, per le forze politiche, le associazioni della società civile e i singoli cittadini impegnati sul terreno del pieno riconoscimento dei diritti e della dignità delle persone nel nostro Paese.
Leggi il memorandum di legislatura sul sito Rapporto Diritti